I
CIBI CHE UCCIDONO IL PIANETA ( Prima parte )
Alimento | Acqua necessaria per produzione |
grano | 1300 litri per 1 kg |
Riso | 3400 litri per un kg |
Una mela | 70 litri |
Carne bovina | 15.300 litri per 1 kg |
Pollo | 3900 litri per 1 kg |
Maiale | 4800 litri per 1 Kg |
birra | 75 litri di acqua per un bicchiere |
Caffè | Per una tazzina servono 140 litri di acqua |
alimento | Paese di provenienza | Petrolio consumato | CO2 Prodotta |
1 KG ARANCE | BRASILE | 5,5 KG | +17,2 Kg |
1 litro di vino | AUSTRALIA | 9,4 KG | + 29,3 KG |
1 Kg Prugne | Cile | 7,1 kg | + 22 kg |
1 kg Carne | Argentina | 6,7 Kg | + 20,8 kg |
Queste
due tabelle servono subito per inquadrare l'argomento : il cibo che
consumiamo ha un grosso impatto sia sulla nostra salute che su quella
del pianeta. Esistono molte diete sul mercato ma quella che il
mercato pubblicizza poco è la dieta sostenibile !

La carne di manzo come sostiene Logan Strenchock della Central European University soprattutto gli hamburger a basso costo sono dei Killer ambientali. Secondo l’Environmental Defense Fund, se ogni americano sostituisse un piatto di carne con la cucina vegetariana, il risparmio di anidride carbonica sarebbe equivalente al togliere più di mezzo milione di automobili dalle strade. In particolare il 18% delle emissioni di gas a effetto serra mondiali provengono dagli allevamenti (più che dal trasporto); il 70% dei terreni delle foreste dell’Amazzonia sono stati convertiti in pascolo per il bestiame; la più grande fonte mondiale di inquinamento delle acque è il settore zootecnico; il bestiame è responsabile di un terzo dell’azoto e del fosforo nelle risorse di acqua dolce degli Stati Uniti.
Nutrire
le mucche per trasformarle in fabbriche di carne, spesso significa
abbattere delle foreste tropicali per sostituirle con campi di mais e
soia geneticamente modificati, che necessitano di pesticidi che
inquinano l’acqua. Ci vogliono da 4,5 a più di 6 kg di alimenti a
base di cereali per mucca per ottenere 1 Kg di carne. Negli Stati
Uniti occidentali, i bovini hanno il singolo maggior impatto
pervasivo sui terreni pubblici, riducendo la biodiversità autoctona,
aumentando gli invasivi esotici, deviando l’acqua, incrostando i
ruscelli, e denudando il suolo.
Ma
questi sono dati che riguardano gli americani noi Italiani siamo
sicuramente più bravi e le nostre mucche arrivano da verdi pascoli e
i nostri polli razzolano felici
nell'aia ! Ma vediamo qualche dato
sull'Italia e sull'Europa :
- la gran parte della carne che consumiamo proviene da allevamenti industriali intensivi dove per ottenere 1 kg di carne di manzo sono necessari circa 15 kg di cereali e soia, 15.000 litri d'acqua e si emettono fino a 68 kg di CO2eq. Inoltre se nell’allevamento tradizionale le deiezioni rientrano nel ciclo naturale della concimazione, negli allevamenti intensivi "senza terra” l'enorme quantità delle deiezioni prodotte (una vacca da latte produce un quantitativo di deiezioni pari a quello di 20-40 persone) non può essere “assorbita” dall'ambiente circostante;
- la produzione di carne è in costante crescita, dal 1980 al 2010, il numero di polli destinati al consumo umano è cresciuto del 169%, passando da 7,2 miliardi di animali a 19,4 miliardi. Nello stesso periodo, la popolazione di capre e pecore ha raggiunto i 2 miliardi e la popolazione dei bovini è cresciuta del 17% raggiungendo 1,4 miliardi;
- quasi la metà della produzione agricola viene utilizzata come fonte alimentare per gli animali d’allevamento. In particolare, il consumo di carne in Europa è il doppio della media mondiale, per prodotti caseari è 3 volte superiore. Il consumo italiano annuale medio di carne si attesta sui 78 kg (nel 1981 era di 27 kg) a testa (cioè circa 200 g di carne al giorno ), ben oltre qualsiasi raccomandazione salutistica (dati INRAN non più di 300/400 g. alla settimana );
Il
menù meno impattante è quello vegetariano: per 2mila calorie
consuma 2,5 chili di anidride carbonica, 2,7 mila litri di acqua e
17,3 metri quadri di terreno al giorno. Mentre una dieta carnivora
brucia 5,8 chili di Co2, 4,7 mila litri e 30,9 metri quadri di terra
al dì. Ma per chi non intende fare una scelta vegetariana o vegana
basta ridurre il consumo di carne a non più di due volte a
settimana. Già così si diminuisce più del 30% l’emissione di
gas serra». Se non si vuole rinunciare alla carne, si può almeno
ridurre il numero di volte in cui la si mangia a settimana e ridurre
le porzioni , consumando meno carne e di migliore qualità (prodotta
localmente con metodi di allevamento estensivo) e sostituendo il
resto con altre fonti proteiche di origine vegetale.
Passiamo
ora al pesce tra tutte le specie il più in pericolo è il
Tonno Rosso o Tonno a Pinne Blu:
la popolazione di questi ricercati tonni cala di anno in anno, tanto
che rischia di scomparire nei prossimi decenni. Cacciato soprattutto
in Giappone, ma consumato in tutto il globo, la carne prelibata non
ne giustifica la pesca, perché si tratta di un pesce fondamentale
per l’ecosistema marino e la catena alimentare. Inoltre, dato
l’inquinamento dei mari, è uno dei pesci che più assorbe alte
concentrazioni di mercurio, non certo il più indicato per mantenersi
in salute. Questo
discorso vale per il tonno ma abbiamo pescato e stiamo pescando più
di quanto le popolazioni ittiche siano in grado di riprodursi per
questo motivo è fondamentale il concetto di stagionalità del
pescato, che consente di comprare, in certi periodi dell’anno, il
pesce in periodi opportuni per gli stock e a prezzi migliori,
promuovendo così anche la pesca locale. Ecco alcuni consigli :
1)
prediligere il pesce pescato, rispetto a quello di acquacoltura;
2) scegliere specie non in pericolo di estinzione;
3) rispettare la regola della taglia legale di vendita delle specie;
4) dare la precedenza al pescato locale, diversificando le specie;
5) considerare la stagionalità delle specie.
Le risorse ittiche non sono illimitate. Delle oltre 700 specie marine commestibili presenti nel Mediterraneo solo il 10% circa è commercializzato.
In realtà anche il mare, proprio come la terra, ha un suo ciclo vitale da rispettare: la disponibilità di pesce varia infatti da mese a mese.
2) scegliere specie non in pericolo di estinzione;
3) rispettare la regola della taglia legale di vendita delle specie;
4) dare la precedenza al pescato locale, diversificando le specie;
5) considerare la stagionalità delle specie.
Le risorse ittiche non sono illimitate. Delle oltre 700 specie marine commestibili presenti nel Mediterraneo solo il 10% circa è commercializzato.
In realtà anche il mare, proprio come la terra, ha un suo ciclo vitale da rispettare: la disponibilità di pesce varia infatti da mese a mese.
GENNAIO
Nasello,
sardina,
sogliola, spigola, triglia, alice, calamaretto, cefalo, cernia,
dentice, panocchia, pesce di San Pietro, polpo, ricciola, rombo,
sarago, scorfano, seppia, sgombro.
FEBBRAIO Nasello, sardina, sgombro, sogliola, spigola, alice, calamaretto, cefalo, cernia, dentice, mazzancolla, ombrina, panocchia, ricciola, rombo, pesce di San Pietro, scorfano, seppia, tonno rosso, vongola verace.
FEBBRAIO Nasello, sardina, sgombro, sogliola, spigola, alice, calamaretto, cefalo, cernia, dentice, mazzancolla, ombrina, panocchia, ricciola, rombo, pesce di San Pietro, scorfano, seppia, tonno rosso, vongola verace.
MARZO
Nasello, acciuga, sogliola, triglia, alice, cefalo, cernia, dentice,
gamberetto rosa, granchio, mazzancolla, panocchia, pesce di San
Pietro, rana pescatrice, razza, ricciola, rombo, sarago, scampo,
scorfano, seppia, sgombro, tonno rosso, vongola verace.
APRILE
Acciuga, cefalo, dentice, nasello, pesce spada, sardina, sogliola,
sgombro, tonno, triglia, alice, aragosta, cernia, gamberetto rosa,
granchio, mazzancolla, pesce di San Pietro, rana pescatrice, razza,
ricciola, sarago, scampo, scorfano, seppia, spigola, totano
MAGGIO
Acciuga,
cefalo, dentice, nasello, pesce spada, sardina, sogliola, tonno,
spigola, aragosta, cernia, gamberetto rosa, granchio, rana
pescatrice, razza, ricciola, sarago, scampo, sgombro, totano,
triglia.
GIUGNO
Cefalo, dentice, nasello, orata,
pesce spada, sardina, sogliola, spigola, tonno, triglia, gamberetto
rosa, granchio, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, scampo,
sgombro, totano.
LUGLIO
Alice, cefalo, dentice, gallinella, gamberetto rosa, granchio,
lanzardo, leccia, mormora, nasello, occhiata, orata, pesce spada,
ricciola, sarago, sardina, scampo, sogliola, spigola, sugarello,
tonno, totano, triglia, vongola verace.
AGOSTO
Acciuga, dentice, nasello, orata, pesce spada, sardina, sgombro,
sogliola, triglia, cefalo, ricciola, sarago, tonno rosso.
SETTEMBRE
Acciuga, alice, calamaro, cefalo, dentice, gattuccio, mazzancolla,
moscardino, ombrina, orata, panocchia, pesce spada, ricciola, rombo
chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rossa,
triglia, vongola verace
OTTOBRE
Alice, Calamaro, cefalo, cernia,
dentice, gallinella, gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello,
ombrina, orata, panocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato,
sarago, sardina, seppia, sogliola, tonno, triglia.
NOVEMBRE
Acciuga, alice, calamaretto, calamaro, cefalo, cernia, dentice,
gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello, ombrina, orata,
panocchia, polpo, rombo chiodato, sardina, seppia, sogliola, triglia,
vongola verace
DICEMBRE
Alice, calamaretto, calamaro, cefalo, dentice, gattuccio,
mazzancolla, moscardino, nasello, pagro, panocchia, polpo, rombo,
sarago, sardina, seppia, sgombro, sogliola, spigola, spinarolo, tonno
rosso, triglia, vongola verace.
Altro
alimento a forte impatto ambientale è l'olio di palma,
utilizzato nella produzione di patatine, cracker e prodotti da forno,
dolci, margarine, cereali, dadi da brodo e anche se ultimamente molte
aziende e catene di supermercati lo hanno eliminato dalla
produzione,rappresenta ancora il 10% di olio utilizzato in occidente,
quindi leggete sempre le etichette dei prodotti che acquistate.
Ma
perché è così dannoso per l'ambiente ? E' una delle maggiori cause
della distruzione della foresta pluviale, quest'olio può essere
prodotto solo nelle zone tropicali così enormi distese di foresta
pluviale vergine in Indonesia e Malaysia sono state abbattute dai
bulldozer per piantare nuove palme. Circa 40 milioni di tonnellate di
olio da palma, che è l'olio più economico che esiste sul mercato,
vengono prodotti ogni anno e l'85% proviene da Indonesia e Malaysia.
In questi paesi 77 km quadrati di foreste vengono abbattuti ogni
giorno e le piantagioni di palme da olio sono la causa principale di
deforestazione delle foreste pluviali che se spariranno causeranno
l'estinzione di animali selvatici come l'orango (già in via di
estinzione), tigri, orsi, e numerose altre specie che sono a rischio.
Ho
deciso di suddividere il post in due parti in quanto l'argomento
trattato è piuttosto lungo !
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