QUANTO
PESO POSSO PERDERE IN UN MESE ?
Quanti
di voi hanno posto questa domanda al proprio consulente nutrizionista
o con le diete fai da te quanti di voi si sono prefissati obiettivi
di dimagrimento mensili più o meno reali ? Ora normalmente sono io a
chiedere qual'è l'obbiettivo mensile che il paziente si prefigge di
perdere e devo dire che qualcuno è abbastanza realistico e rimane
sui 2 o 3 Kg, c 'è invece chi è convinto di perdere 5 o 6 kg in un
mese. Questa domanda è quella che ha la risposta più difficile in assoluto
perché è come chiedere quanto tempo resisto in apnea a 300 m di
profondità ! Non lo so ! Il parametro è estremamente soggettivo e
dipende da molti fattori di partenza cerchiamo di vederli insieme.
Innanzi
tutto vediamo da cosa è costituito il peso del nostro corpo :
FFM
o Massa MagraLa FFM (Fat-free Mass) rappresenta la massa
ottenuta sottraendo dal peso il valore della FM. Essa rappresenta
circa l'85% del peso corporeo, anatomicamente costituita da muscoli
scheletrici (circa 40%), muscoli non scheletrici, tessuti magri e
organi (circa il 35%), scheletro (circa il 10%).
Chimicamente, la
FFM risulta composta di proteine (PM, 19 - 20%), acqua (TBW, 73%)
minerali (MM, 6%) e glicogeno (Gn, 1%).
TBW
L'acqua corporea totale (TBW) rappresenta il 60-62 % del peso,
nell'uomo, e il 56-58% nella donna. E' la componente principale
della FFM. In condizioni fisiologiche la percentuale sulla FFM può
oscillare dal 67.4% al 77.5% in funzione dell'età e dello stato
nutrizionale.
ICW
- ECW
Il 60% circa dell'acqua totale è ripartita nello
spazio intracellulare (ICW o Intra Cellular Water) e il restante 40%
è extracellulare (ECW o Extra Cellular Water). L'ICW, essendo il
costituente principale della cellula, è anche un indicatore della
massa metabolicamente attiva dell'organismo (BCM). Le sue
modificazioni intervengono nella regolazione del metabolismo
cellulare e delle funzioni corporee. Con l'età si potrebbe
assistere ad una fisiologica contrazione dello spazio intracellulare
e a una reciproca espansione di quello extracellulare, significanti
una ridotta attività metabolica. Studi recenti hanno inoltre
dimostrato che l'espansione dell'ECW si associa spesso a livelli
elevati di FAT(grasso corporeo).
Di
questi tessuti solo il FFM (fat free mass cioè per comodità
chiamiamolo il tessuto magro ) è quello metabolicamente attivo e
contribuisce a stabilire il nostro METABOLISMO BASALE (quantità di
calorie consumate dall'organismo in condizioni di riposo solo per
mantenersi in vita). In modo particolare il muscolo,
è un tessuto attivo, che per sopravvivere ha bisogno di energia. Per
l'organismo la massa muscolare è una notevole spesa energetica. Il
metabolismo basale è direttamente proporzionale alla massa
muscolare.
Il
tessuto adiposo invece rappresenta un compartimento
corporeo in cui si deposita il grasso accumulato sotto forma di
riserva energetica nell’organismo ed è un tessuto metabolicamente
inattivo e in condizioni normali, il tessuto adiposo pur
rappresentando uno dei compartimenti volumetricamente più cospicui,
in termini di peso è il più leggero tra gli altri compartimenti
come acqua, massa magra ecc.
Dal punto di vista antropologico (epoche dove l'uomo era cacciatore /
preda), l'uomo è sopravvissuto grazie alla sua elevata capacità di
immagazzinare energia (il grasso) che gli permetteva di superare
lunghi periodi di carestie e siccità. Ma il nostro corpo ha più o
meno gli stessi geni di 100.000 di anni fa, e purtroppo il cibo ora
lo compriamo al supermercato e ci andiamo in macchina e non abbiamo
più il dispendio energetico di andarcelo a procacciare ! Ma non
essendo cambiata la modalità tendiamo ancora ad immagazzinare grasso
e a perderlo con molta difficoltà.
Vediamo
da cosa dipende allora la composizione del nostro organismo e di
conseguenza anche il nostro dispendio energetico giornaliero.
Ci
sono fattori biologici come :
- il
sesso gli uomini hanno un dispendio energetico maggiore rispetto
alle donne;
- l’età,con
l'aumentare dell'età diminuisce il metabolismo basale, parte di
questa perdita si associa ad una
modificazione della composizione corporea, poiché
contemporaneamente con l’età diminuisce anche la percentuale di
massa magra, specialmente nelle persone sedentarie e diminuisce la
quantità di acqua corporea e come abbiamo visto prima la sua
distribuzione nello spazio intra ed axtra cellulare (elemento
importante che costituisce il tessuto magro). La diminuzione è
minore nelle persone
fisicamente attive.
- la
distribuzione nel corpo della massa magra e della massa grassa, il
grasso corporeo presente nel tronco abbassa maggiormente il
metabolismo basale rispetto a quello delle braccia. Per quanto
riguarda la massa magra, essendo un tessuto metabolicamente
attivo, influenza notevolmente il valore del metabolismo basale,
innalzandolo è una relazione di tipo diretto cioè se aumenta la
massa magra aumenta di conseguenza anche il metabolismo.
Gli
ormoni o i diversi livelli ormonali sono da considerarsi come
fattori che incidono sull’aumento della spesa energetica.
- I
fattori
genetici possono incidere sul valore del proprio metabolismo basale,
varie ricerche hanno dimostrato che quasi il 40% della variabilità
del valore del metabolismo dipende da fattori legati
all’ereditarietà familiare.
I
fattori
genetici (non modificabili) hanno una loro importanza nello
stabilire il peso, corporatura di una persona, la distribuzione del
tessuto adiposo e le forme corporee e diversi sono i geni implicati
nella regolazione delle riserve energetiche. Questo tipo di
interpretazione dei risultati della ricerca scientifica ha un
potenziale rischio: fa vivere la condizione di sovrappeso come
indipendente dalla propria volontà e induce a ricercare la
soluzione del problema al di fuori di se (farmaci, interventi
chirurgici ) oppure alla errata convinzione che non si può fare
nulla per il proprio corpo. Avere una "predisposizione per"
non significa "essere destinati a" in quanto a parte
rarissimi casi è possibile mantenere un peso sufficientemente basso
da ridurre i rischi legati all'eccesso di tessuto adiposo. Esiste un
peso limite, caratteristico per ognuno, al di sotto del quale non si
può
scendere
senza assistere a tutta una serie di modificazioni biologiche e
psicologiche
che portano a mangiare in eccesso. Per arrivare alla manifestazione
e sviluppo dell’obesità occorre che i soggetti con
predisposizione genetica siano esposti ai fattori ambientali, al
contrario soggetti senza predisposizione genetica non
svilupperebbero l’obesità anche se
esposti a fattori favorenti.
Quindi
come adesso accennato esistono dei fattori ambientali :
- Tra
i fattori
ambientali che incidono in modo rilevante sull'aumento di peso e
quindi sulla variazione della composizione corporea e del
metabolismo basale un ruolo importante è svolto dall’assunzione
di una razione alimentare quantitativamente
eccessiva e qualitativamente scorretta, quindo
non solo la quantità incide sull'aumento di peso ma anche la
qualità.
L’attività
fisica extra può influenzare il metabolismo sia direttamente sia
indirettamente: direttamente durante lo svolgimento di un esercizio
(aumentano i processi metabolici di adattamento allo stress indotti dall’esercizio
fisico, come sintesi proteica o sintesi muscolare) e indirettamente
in conseguenza di un aumento della percentuale di massa magra in
risposta allo stimolo fisico. L’energia spesa durante il
lavoro rappresenta solo una parte dell’aumento del dispendio
energetico, in quanto, in relazione alla intensità e alla durata
dell’attività fisica svolta, si realizza anche un aumento del
dispendio energetico a riposo, soprattutto durante la fase di
recupero successiva all’attività stessa.
La
dieta ipocalorica, se seguita per un periodo superiore all’anno,
può
portare ad una graduale diminuzione del dispendio energetico a
riposo. Nei consumi alimentari, dal dopo guerra ad oggi,si è notato
una tendenza alla diminuzione dell’Energia Totale Giornaliera
rispetto agli anni precedenti.
Detto
questo si deduce che per sapere quanto posso perdere nell'arco di un
mese devo tener conto l' età, il sesso, il peso di partenza, se ho
già fatto altre diete ipocaloriche o se negli anni ho vissuto la
sindrome Yo-yo (perdita di peso con riaumento di peso), se pratico
attività fisica e se ho intenzione di cominciare o meno un programma
di attività fisica e quanto mi atterrò al cambiamento dietetico
proposto !
Inoltre
vari studi hanno dimostrato che il corpo umano non è in grado di
perdere più di 300 - 500g di grasso a settimana,quindi tutte quelle
diete che promettono e magari fanno anche perdere 5 kg in una
settimana faranno perdere effettivamente circa 300/500 g di FAT
cioè di grasso e circa 4,5 kg di FFM cioè di massa magra tra cui
acqua/muscoli/sostanze minerali e ossee.
Anche
se le calorie non sono tutto facciamo quattro calcoli : 1 kg di
grasso del nostro corpo corrisponde a circa 7800 Kcal ciò significa
che per consumare effettivamente 1 kg di adipe dovrei togliere dal
mio introito calorico cioè risparmiare 7800 kcal. Quindi per perdere
5 kg in un mese devo risparmiare 39000 Kcal che corrispondono a
circa 1300 kcal in meno in un giorno ! Bene se consideriamo che il
fabbisogno giornaliero di una donna sedentaria di 45/50 è di circa
1600/1700 kcal vuol dire che dovrebbe mangiare 300/400 Kcal al giorno,
praticamente un mese di semi digiuno ! Con tutte le conseguenze
negative del caso ! Inoltre se si abbassano troppo le calorie
diminuisce il metabolismo basale e entriamo in un circolo vizioso
dove anche se mangio poco non perdo più peso ! Ed un ultima
considerazione da fare è che quando si perde tanto peso in poco
tempo si finisce a lungo termine per ingrassare perché se si riduce
la massa magra (muscoli, ossa e acqua ) senza ridurre la massa grassa
si diminuisce ulteriormente il tessuto metabolicamente attivo e di
conseguenza il metabolismo basale.
Quindi
in fin dei conti qual'è il giusto peso da perdere in un mese ? Due o
tre chili al massimo !
E
lo si ottiene sempre combinando alimentazione + attività fisica
quotidiana L’attività
fisica produce una perdita di peso senza ridurre
la massa magra,
la combinazione tra attività fisica e dieta lievemente ipocalorica è
il metodo più efficace per ottenere una riduzione del peso corporeo;
una modificazione della composizione corporea, e un miglioramento
delle capacità fisiche e fisiologiche a lungo termine. L’inattività
è molto pericolosa, mentre livelli modesti di movimento sono
sufficienti a diminuire i rischi per la salute: basta camminare due
ore e mezzo alla settimana per ottenere vantaggi significativi. Vari
studi longitudinali sull’efficacia delle cure dell’obesità,
hanno dimostrato che solo coloro che hanno saputo vincere la
sedentarietà sono stati in grado di mantenere nel tempo la perdita
di peso ottenuta con la restrizione calorica.
Da ultimo occorre notare che
l’andamento del peso è molto variabile perché
è fisiologicamente soggetto a variazioni giornaliere causate da
numerosi fattori quali la ritenzione idrica, i fattori ormonali, lo
svuotamento intestinale, che si traducono in piccole oscillazioni che
non hanno significato d’incremento o diminuzione ponderale. Dunque
solo l’osservazione dell’andamento del peso in un periodo di
almeno due o tre settimane è valido e attendibile. Pesarsi troppo
frequentamene o confrontare il peso rilevato solo con quello della
settimana precedente può trarre in inganno, generando facili
entusiasmi o sconforto, estremamente negativi.