mercoledì 15 febbraio 2017

QUESTE ERBE AMARE
 
Tra le tante verdure amare appartenenti alla famiglia delle cicorie (chicorium intybus) spicca per la sua origine Italiana la Cicoria catalogna, oggi coltivata anche in Spagna e in Francia. Le sue foglie sono simili al dente di leone e raggiungono circa i 60 cm di altezza con un colore verde scuro e hanno un contenuto superiore di sostanze amare rispetto alle altre cicorie. Come tutte le verdure e i frutti di cui si elencano proprietà e virtù la catalogna grazie al suo gusto amaro ha soprattutto effetti benefici sulla digestione, sul fegato stimolando la produzione di bile, per la ricchezza di vitamine e sali minerali è rimineralizzante soprattutto le piante giovani mangiate crude, se lessata è utile bere il liquido di cottura molto ricco in minerali. Molto buona la varietà catalogna di Galantina o puntarelle che sviluppano all'interno croccanti germogli verde chiaro. Vediamo prima di tutto la sua composizione:
Energia 24 kcal
Acqua 90 g
Carboidrati 3.2 g
Vitamina A 219 µg
Fibre 3.1 g
Lipidi totali 0.5 g
Zuccheri totali 3 g
Grassi saturi 0.12 g
Proteine 1.8 g
Acidi grassi monoinsaturi 0.01 g
Acidi grassi poliinsaturi 0.22 g
Colesterolo 0 mg
Calcio 74 mg
Ferro 0.7 mg
Potassio 358 mg
Sodio 21 mg
Zinco 0.3 mg
Vitamina E 2.26 mg
Vitamina C 17 mg
Tiamina, vitamina B 1 0.03 mg
Riboflavina, vitamina B2 0.19 mg
Niacina, Vitamina B3 o PP 0.3 mg
Piridossina, vitamina B6 0.11 mg
Parte edibile 80
Per il basso contenuto di calorie e il suo elevato contenuto in potassio che a livello renale favorisce l'eliminazione di acqua, ha un azione diuretica, è quindi indicata nelle diete dimagranti e disintossicanti soprattutto le puntarelle che mangiate crude riducono l'assorbimento dei glucidi (zuccheri). Il buon contenuto di fibre ha un azione benefica sull'intestino in caso di stitichezza inoltre la presenza di inulina (una fibra formata da molte molecole di fruttosio) favorisce la crescita dei batteri “buoni”, inibendo la proliferazione di quelli nocivi.
Le sostanze amare che contiene (lattoni sesquiterpenici) responsabili del suo particolare sapore, favoriscono la secrezione di succhi gastrici favorendo la funzione digestiva. In particolare stimolano la produzione della bile. La sua azione antiossidante è dovuta all'elevato contenuto in vitamina A, nella presenza dell’acido caffeico, in grado di inibire degli enzimi coinvolti nell’innesco dell’infiammazione (ciclossigenasi), e dalla colina, che agisce abbassando i livelli di proteina C reattiva, responsabile dell’avvio del processo infiammatorio. Altri antiossidanti presenti sono i flavonoidi (quercitina e rutina), vitamina C soprattutto se mangiata cruda.
Il contenuto in fenoli vegetali, riduce il colesterolo ed ha proprietà anti trombotiche che portano benefici alla circolazione sanguigna e riducono la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari.
Infine il cibo amaro aiuta l’organismo ad assimilare meglio le vitamine liposolubili (vitamine A, E D, K). E' meglio moderarne l'uso in caso di:
  • Ulcere e gastriti in quanto stimolando la secrezione gastrica aggrava l’infiammazione (gastrite), o le lesioni (ulcere) delle pareti dello stomaco.
  • Calcoli renali per il contenuto medio di ossalato di calcio composto che va a costituire la struttura dei calcoli renali.
Non va consumata in caso di :
  • Terapia anticoagulante con warfarin perché il consumo delle verdure a foglia larga e verde contengono alte percentuali di vitamina K, che favorisce la coagulazione rendendo vano l’effetto del farmaco.
  • Allergia al nichel : presenta alte percentuale di nichel
Se invece si eccede nella quantità anche in assenza di qualsiasi patologia può causare alcuni effetti collaterali intestinali come diarrea e meteorismo: l’inulina, infatti, aumenta la fermentazione dei batteri, che anche se “buoni”,quando sono troppi producono gas che a livello intestinale provocano gonfiore e dolori addominali.

mercoledì 8 febbraio 2017

DIETE IPERPROTEICHE
 Una delle prime cose apprese all'università (parliamo di circa 25 anni fa ! Ahimè!) era che le diete iperproteiche o diete cheto geniche già molto famose all'epoca, erano parecchio pericolose per la salute e, a lungo termine, non davano neppure tutti i risultati sperati in termini di dimagrimento.
Passano gli anni le ricerche scientifiche dimostrano in modo inequivocabile la loro inefficacia e pericolosità, ma certi miti sono duri a morire anche a causa di certi medici che incuranti della salute le spacciano come diete miracolose guadagnandoci un bel po' di soldini. In anni di esperienza l'unico miracolo a cui assisto è la volontà delle persone di voler modificare il loro stile di vita per migliorare la loro salute.
Ma procediamo con ordine. C'è in primis una distinzione da fare tra le diete low carb (come ad esempio la Atkins) dove si aumentano le proteine e vi è una drastica riduzione dei carboidrati (ma non totale eliminazione) con l'obbiettivo di diminuire l'indice glicemico e la produzione di insulina ma che non crea o crea poca chetosi metabolica.
Le diete iperproteiche o cheto geniche vere e proprie (scarsdale, tisanoreica, dukan), che si distinguono dalle precedenti in quanto vi è un grosso aumento nel consumo delle proteine e dei grassi e si basano sul meccanismo della chetosi.
Queste diete vedono i lori natali per scopi completamente diversi dal dimagrimento: furono ideate da due pediatri Mynie Peterman e Rollin Woodyatt per trattare i bambini affetti da epilessia. 
Il loro meccanismo è piuttosto semplice e si basa principalmente sull'induzione della chetosi, fenomeno che si verifica anche durante il digiuno. Eliminando i carboidrati e aumentando i lipidi e le proteine l'organismo è costretto ad utilizzare questi substrati a livello energetico. Come ben sappiamo esistono alcuni organi che sono glucosio dipendenti cervello in primis. Quando in circolo non c'è glucosio l'organismo lo sintetizza da precursori non glucidici attraverso la gluconeogenesi. I lipidi così come sono possono essere utilizzati correttamente come fonte energetica solo in presenza di carboidrati. Con la gluconeogenesi vengono trasformati in corpi chetonici: acetone, aceto acetato, 3-B-idrossi-buttirato, solo in questo modo possono essere utilizzati a scopo energetico soprattutto dal cervello.

Questo meccanismo può per un tempo relativamente breve trarre in inganno l'organismo e determinare un dimagrimento principalmente per tre fattori :
1 – la chetosi spinge il metabolismo al consumo dei lipidi
2- i corpi chetonici riducono l'appetito
3- i corpi chetonici vengono espulsi con le urine ciò permette di eliminare direttamente dei prodotti del metabolismo.
Questo inganno dura ben poco e a scapito di un intossicazione molto importante :
  • fegato e reni si affaticano e si intossicano a causa del superlavoro e dei prodotti di scarto del metabolismo. Ricordiamo che i regimi iperproteici si basano sul consumo di molte proteine di origine animale quindi vi è anche un aumento in circolo di ioni ammonio.
  • Producono una forte acidosi metabolica che è la base di tutte le patologie infiammatorie. Inoltre il principale sistema tampone del nostro organismo si basa sulla mobilizzazione del calcio contenuto nelle ossa.
  • Con l'eliminazione quasi totale della frutta e della verdura vi è un inevitabile carenza di vitamine e sali minerali.
Oltre a questo si manifestano tutta una serie di effetti secondari :
  • mancanza di forze (astenia) dovuta ad un livello troppo basso di glicemia, ipotensione (pressione bassa), debolezza muscolare e mialgie (dolori muscolari) a causa dell'ipopotassiemia (potassio troppo basso) e disturbi del ritmo cardiaco
  • nausea dovuta alla chetosi
  • infiammazione intestinale dovuta alla drastica riduzione delle fibre di frutta e verdura che non si possono sostituire semplicemente con la crusca in quanto la sola crusca ha un ulteriore effetto irritativo e infiammatorio sull'intestino
  • alito cattivo dovuto alla chetosi
  • freddolosità
  • crampi notturni dovuti a carenza di potassio, calcio e magnesio
  • modifiche del ciclo mestruale
  • perdita di capelli
  • tutti i rischi legati ad un regime alimentare con un eccesso di proteine animali
     ( rimando nel dettaglio alla lettura dell'articolo “I cibi di origine animale: come quanto e perché)
  • rischio di chetoacidosi emergenza tipica dei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 che si manifesta quando lo stato di chetosi evolve in chetoacidosi condizione che può portare al coma.
Esistono poi tutta una serie di controindicazioni , cioè queste diete non possono essere seguite in caso di :
  • neoplasie (anche quelle che hanno avuto esito positivo)
  • sindrome di cushing
  • manifestazioni cardiovascolari gravi da meno di 6 mesi come ictus e infarto
  • insufficienza cardiaca
  • disturbi del ritmo cardiaco
  • diabete
  • peso normale
  • insufficienza renale o epatica
  • malattie infettive
  • patologie infiammatorie croniche dell'intestino (morbo di crhon, coliti)
  • trattamento con corticoidi
  • iperuricemia
  • ipocalcemia (bassi livelli di calcio)
  • ipotiroidismo
  • gravidanza e allattamento
  • bambini e adolescenti
Quindi tanti rischi e pochi benefici anche in termini di dimagrimento (si tende infatti a perdere molti liquidi e gliconeno di deposito), perdite di peso veloci e di una certa entità si possono benissimo ottenere con altri regimi alimentari non dannosi per la salute. Teniamo poi sempre ben presente che dimagrimenti troppo rapidi soprattutto nei soggetti obesi tendono a instaurare l'effetto yo-yo, con perdita veloce e recupero altrettanto veloce con conseguente ulteriore difficoltà a perdere peso.